Un tuffo nel passato

Donato Gregorio nel preparare il suo bellissimo libro del 2009 su Argegno (al quale ho dato anch’io un piccolo contributo per collegare meglio le sue ricerche archivistiche con la natura fisica del territorio) ha estrapolato dalle carte molte notizie che riguardano il confinante territorio di Dizzasco. Ciò ci permette di fare un… affascinante tuffo nel passato.

Prima di tutto risulta che nel XIII secolo Biazzeno apparteneva alla “vicinanza” di Argegno e che Dizzasco era noto col nome di “Juvenzasca”, “Giuvenzasco”. Il termine “vicinanza” indicava probabilmente in quell’epoca un’entità sovracomunale, facente capo ad Argegno. Nei secoli successivi tale termine si riferiva invece (in tutti i comuni) all’assemblea dei “boni homines” (capifamiglia aventi diritto di partecipare alle decisioni comunali) del “vicus” (paese), che si riunivano “in vicinanza”, convocati dal suono della campana.

Stando ai documenti, nel Quattrocento il nome del paese è poi diventato “Guzasco”: nel 1458 si legge “…ecclesia S. Petri de Guzasco”. Questa carta ci dà un’altra interessante notizia: in tale data esisteva già la chiesa di S.Pietro (più tardi divenuta dei SS. Pietro e Paolo) di Dizzasco; che fosse di origini antiche lo si era già intuito, ma a ciò si aggiunge anche una prova documentaria.

In seguito “Guzasco” è divenuto “Gizasco” e infine “Dizzasco”.

Un’altra interessante citazione di Donato Gregorio riguarda un documento del 1330 in cui compare un terreno che si trova in “Giuvenzasco ubi dicitur ad castellum” (Dizzasco in località detta “al castello”): nessun castello è documentato a Dizzasco, tuttavia il toponimo potrebbe ricordare un’antica postazione militare scomparsa da tempo. Il campanile della chiesa dei SS. Pietro e Paolo, un tempo più basso, ha sicuramente svolto (come molti altri) la funzione di torre di guardia nel Medioevo: sarebbe interessante scoprire se possa avere origini più antiche, così come le strutture che sostengono la chiesa.

Terminiamo questo “tuffo nel passato” per dire qualcosa sulla chiesa di S.Sisinnio, antica parrocchiale di Argegno, divenuta agli inizi del Seicento parrocchia di Muronico.

La dedicazione a uno dei martiri della Valle di Non (Trentino), uccisi alla fine del IV secolo dalla popolazione locale ancora in parte pagana, si è diffusa da noi in età  longobarda, agli inizi del VII secolo, grazie alla presenza del presbitero Secondo di Non alla corte della regina Teodolinda a Monza e in occasione dello Scisma dei Tre Capitoli (sostenuto dalla regina), in seguito al quale nel 607 la diocesi di Como si è staccata da Milano per legarsi allo scismatico Patriarcato di Aquileia, cui sarebbe stata legata per più di mille anni (se qualcuno è interessato, nel mio sito www.lazzatim.net, sezione “Pubblicazioni”, ho messo un file PDF dedicato all’argomento).

Se per l’omonima chiesa di Ossuccio l’archeologia ha dimostrato origini paleocristiane e altomedievali, per la nostra possiamo per ora intuire (in base all’orientamento e al campanile) un passato vagamente romanico.

L’edificio comunque è documentato a partire dal 1295: nel rendiconto delle decime imposte da papa Bonifacio VIII, si nomina un cappellano della chiesa di S.Sisinnio di Argegno, dipendente dalla plebana di S.Stefano di Montronio (Castiglione). Per lungo tempo si considerava la chiesa di S.Siro di Lanzo essere stata la prima a divenire parrocchia autonoma, staccandosi dalla plebana nel 1474 e si diceva che comunque anche S.Sisinnio dovesse essere tra le prime, senza però conoscere la data.

Finalmente nel 2001 Elisabetta Canobbio (Archivio Diocesano di Como) ha pubblicato la data da lei ritrovata: settembre 1446. Data confermata da Donato Gregorio nel 2009, estratta dal medesimo manoscritto.

Dunque la chiesa di S.Sisinnio è stata la prima parrocchia autonoma a staccarsi dalla plebana di Montronio!

Marco Lazzati